Sulla sponda Bergamasca del lago d'Iseo, ai piedi della Valle Camonica si trova Lovere, uno dei Borghi più belli d'Italia.
Scopriamolo insieme partendo da palazzo Tadini visto che proprio sotto i suoi portici, in stile neoclassico, si trova il Quinto Gusto :).
Il Palazzo, monumento nazionale e sede dell'accademia delle Belle Arti fu costruito su disegno dell'architetto Salimberti tra il 1813 e il 1826. Ospita la cappella gentilizia edificata dal Conte Tadini per custodire le spoglie del figlio Faustino: il cenotafio, in fondo alla cappella é opera di Antonio Canova.
Nel 1828, una volta terminata la costruzione del palazzo il Conte Tadini vi fece trasferire da Crema tutte le sue collezioni d’arte e diede vita a una Fondazione comprendente il museo, le scuole di musica “istrumentale e vocale” e di disegno. La galleria Tadini oggi comprende una pinacoteca ricca di tesori. www.accademitadini.it
Proseguendo sul lungo lago si arriva alla piazza del porto, una delle più belle del lago. Dalla piazza si accede al centro storico e salendo verso sinistra si arriva sotto la torre dell'orologio, la vecchia torre civica. Qui confluiscono tutte le vie piccole e strette del borgo medioevale.
Da non perdere l'imponente basilica di Santa Maria in Valvendra edificata tra il 1473 e il 1438. La basilica presenta forme classicheggianti rinascimentali di gusto lombardo, con influenze veneziane. L'interno a tre navate, suddivise da dodici colonne, con cappelle sul lato sinistro. L'opera di maggior pregio è costituita dalle grandi ante dell'organo, dipinte dal Ferramola con L'Annunciazione e da Antonio Bonvicino con i ritratti equestri dei Santi Patroni di Brescia. Degni di nota l'altare maggiore ricco di sculture e marmi policromi, il solenne coro ligneo, l'abside e il presbiterio.
Per chi ama le passeggiate in montagna, a pochi minuti di cammino c'è il castelliere, un insediamento gallico nei boschi a nord-ovst di Lovere. Contiene resti di bastioni e murature attribuibili a varie epoche eseguiti a secco usando grossi massi di dolomia ricavati dalle frane del monte.